Da oltre cento anni nel cuore di Udine, crocevia della storia culturale della città, la Libreria Tarantola, condotta da Giovanni Tavoschi insieme alla moglie Annamaria e al suo staff, ha una storia unica che si identifica con la storia della lettura e dei lettori udinesi. Negli anni ha seguito con passione e competenza la scena editoriale italiana e internazionale, mettendo sempre al centro la qualità del servizio al lettore e l’ampiezza dell’assortimento del catalogo. Una qualità riconosciuta da istituzioni pubbliche e privati, con una particolare predilezione nella ricerca di edizioni di difficile e complicata reperibilità.
È una storia lunga, quella della Tarantola che inizia con i fratelli Luigi e Carlo Tarantola di Montereggio di Mulazzo (Pontremoli) che alla fine dell’Ottocento avviano l’attività di venditori ambulanti di libri.
Altri dello stesso paese e dei paesi vicini (oggi definiti “i paesi dei librai”) avevano fatto lo stesso, spostandosi con la loro bancarella in molte località dell’Italia settentrionale.
In seguito alla nascita dei tre figli, Luigi e la moglie Luigia decidono di aprire una libreria a Udine nel 1904, mentre Carlo fece altrettanto a Padova.
Nel 1905 si trasferiscono dalla sede originaria di Riva Bartolini in via Vittorio Veneto nello stesso spazio in cui si trova oggi la libreria.
Nel 1917, dopo la sconfitta di Caporetto, decidono di sfollare trasferendosi a La Spezia, dove aprono un’altra libreria che, alla fine della guerra, sarà gestita da uno dei tre figli, Erminio, mentre gli altri due figli, Tita e Rosina ritornano, assieme ai genitori, a Udine dove ritrovano sia la casa d’abitazione che la libreria saccheggiate.
Alla fine del 1918 la libreria, comunque, riapre.
Nel 1931 Aldo Tavoschi da assiduo frequentatore della libreria diventa marito di Rosina, lasciando poco dopo un lavoro sicuro in banca per dedicarsi al commercio librario. Aldo dà nuovo impulso all’attività e dopo qualche anno inizia la schedatura di libri prima a mano e poi a macchina, creando uno strumento per la ricerca all’epoca inusuale.
Intanto il prestigio della libreria Tarantola cresce e i libri in vendita sono non solamente di narrativa moderna e classica, ma anche di saggistica e manualistica professionale.
In seguito Aldo e Rosina hanno due figli Paola, che si dedicherà all’insegnamento, e poi Giovanni che, diplomatosi al Liceo classico, alla morte della madre abbandonerà gli studi per dedicarsi alla libreria dove ancora oggi lo potete trovare assistito dalla moglie Annamaria, che dagli anni settanta si é incaricata di proseguire la schedatura dei libri fino e oltre l’avvento del computer, e da tre commesse gentili e preparate.
La libreria è fin dalla prima edizione tra i votanti del Premio Bancarella la cui giuria é formata all’inizio solo da bancarellai o ex bancarellai e oggi partecipa, con dieci dei suoi lettori più forti, alla giuria del Premio Mondello.
Gli anni passano e ora il titolare ha deciso di godersi la meritata pensione.
Il 2013 é stato dunque l’ultimo anno della gestione Tavoschi la fine di una storia centenaria e l’inizio di nuovi successi.
Nel corso degli anni sono passati per queste pareti tanti personaggi della cultura sia locali come Gian Giacomo Menon, Amedeo Giacomini, Novella Cantarutti, Luciano Morandini, Tito Maniacco, Carlo Sgorlon, Alessandro Ivanov, sia nazionali come DiegoValeri, Giuseppe Bevilacqua, Indro Montanellli, Morando Morandini, Fulvio Tomizza, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Giulio Einaudi e qualche straniero come Luis Sepúlveda, Marc Fumaroli ed Emmanuel Le Roy Ladurie.
Oggi dei giovani imprenditori sono succeduti a Giovanni Tavoschi per assicurare continuità a un’attività che ha rappresentato e rappresenta un pezzo di storia cultura della città di Udine.
Dal 26 aprile 2014 la Libreria Tarantola ha riaperto con la nuova gestione della Società Cooperativa Libraria Udinese, fondata da Giovanni Tomai, Fabio Chiusi e Carlo Rojatti.
© Libreria R. Tarantola di G. Tavoschi
Penso ci sia poco da aggiungere a questa bella “storia italiana” divenuta …”storia friulana”!!Posso solamente dire che La Tarantola è stata ,da sempre,la “mia” libreria preferita,per la competenza dei titolari e delle dipendenti,la loro gentilezza e la passione evidente per la loro attività così importante per la cultura cittadina.
Grazie alla paziente ricerca del sig.Tavoschi ,alcuni anni fa ,sono riuscita ad entrare in possesso di una preziosa enciclopedia della musica napoletana
,reperibile oramai solo tra i collezionisti!!
Augurando quindi a Giovanni ed Annamaria una meritata …pensione,auguro però a me stessa, e a tutta la affezionata clientela ,che si faccia avanti qualcuno capace di raccogliere il loro “testimone”, dimostrando la stessa passione per quel bellissimo “mestiere” che è ,attenzione ,NON …”fare ” ,MA… “essere”… libraio!!!
Barbara Dall’Armi
Sono di poco più giovane del signor Giovanni, e ricordo bene la figura di suo padre, un signore gentile e affabile, che dimostrava sempre tanta pazienza di fronte alle richieste di un bambino con tanta voglia di leggere cose strane. Gentilezza e competenza che sono state ereditate da suo figlio, col quale è sempre stato un piacere scambiare qualche parola su un libro nuovo o raro. Non dimenticherò mai la sua disponibilità nel procurarmi testi inglesi dall’estero, senza i quali non avrei potuto effettuare i miei studi e le mie ricerche. Spero che la libreria non chiuda, ma non sarà mai la stessa senza la sua figura; sono certo che le commesse continueranno comunque nel loro servizio efficiente e gentile. Un augurio per la meritata pensione a lui e a sua moglie.